NOS ET MUTAMUR
Non fatevi ingannare dalle citazioni banali. Come dire che l'acqua è bagnata o che avete scoperto che è più calda di quel che pensavate. E' solo suggestione iniziale. A poco a poco la suggestione passa, le citazioni si scordano, le gocce evaporano e l'entropia raffredda tutto, acqua, aria e fuoco.
Panta rei.
Tutto scorre.

Una delle frasi più abusate nella storia della società occidentale. Titolo di canzoni di musica leggera, sottotitolo di film pesanti, etichetta nei baci perugina e sulla pinna natatoria di ogni pesce di fiume, nella cui acqua non si bagnerà mai due volte, sia che si parli di una trota rispettosa delle leggi di gravità o di un blasfemo salmone.
No, non hanno scampo né i salmoni né le trote, e nemmeno le trote salmonate, che anche nell'incertezza sul verso della loro nuotata, scorrono esse pure, come l'acqua, come i fiumi, come il mondo.
Ma in una sera di Maggio, mentre la luce del giorno si spegne nell'ombra delle colline, dovesse mai capitarvi di uscire sul balcone per un attimo, allora avreste l'impressione che no, niente scorre. Guardereste le colline all'orizzonte e le vedreste immobili, immutabili. Gli alberi sui loro fianchi e qualche casa sporadica segnalata dalla propria luce, sempre più accesa a mano a mano che l'ombra della sera ricopre quella del giorno.
E dopo un rapido sguardo alle luci, alle case, alle colline ed agli alberi, vedreste loro proprio sotto i vostri occhi, sotto il vostro balcone.
Gli ulivi.
Nella loro eterna bellezza vangoghiana. Impressionantemente impressionisti, una foglia grigia ed una foglia verde; un rametto verde ed uno grigio, e quel tronco, che è la caricatura di se stesso.
La pace fatta a pianta, senza nessun bisogno di staccarne un ramo la domenica delle palme. Emanano quiete, immobilità e pace tutto l'anno, anche questo giovedì sera in cui li fissate dal balcone, anche senza domeniche e senza palme attorno, e anche fuori dalla chiesa che, pure lei immobile, vi apparirebbe ai piedi delle colline, circondata da altre piante e da voci di persone, voci di sera di Maggio, rosari e risate nell'aria, rose nei giardini.
E fissando quegli ulivi pensereste, come me, che anche Eraclito l'oscuro, questa volta, si è sbagliato. Non tutto scorre. Guardate quelle colline e questi ulivi, appena mossi dalla brezza. Immobili e sereni, sotto le nuvole che loro sì, loro corrono verso est, alternate a sprazzi di cielo azzurro, sempre più scuro. Per dirla con un'altra espressione abusata: il tempo si è fermato. Il tempo si ferma in certi momenti.
(Pausa. Il tempo si sta fermando)
Ma sarebbe proprio in quell'istante che, con un sussulto, capireste. Capireste che non è vero, e che niente rimane, che tra pochissimo perderete anche quegli ulivi. Capireste che quel sussulto è la disperata ribellione del vostro cuore, che vorrebbe che quel momento durasse in eterno, che vorrebbe che quei rami di ulivo fermassero il vostro tempo e lo immortalassero in un quadro insieme a voi, figura immobile sul balcone. "Van Gogh, uomo sul balcone con ulivi, museo del Louvre di Amsterdam", questa è la didascalia che vorreste con tutte le vostre disperate forze. Ma ormai avete capito che niente rimane, e che effettivamente tutto scorre.
La vostra mente, in un angolo nascosto tra i rami di palme, rose ed ulivi, vi ha già ricordato che tra pochi minuti sarà buio, che voi rientrerete e chiuderete le ante della finestra, che il balcone sparirà, insieme con le colline, il campanile, le nuvole e la pianura che in un angolo dell'orizzonte sembrava estendersi all'infinito. Vi ha già ricordato che tra poche ore ricomincerete a correre anche voi, a correre dietro al traffico, a persone che corrono come voi, ma non sempre nella vostra stessa direzione, a soldi,a computer e a fogli di carta.
Tutto scorre e tutti corrono, e quegli ulivi sotto di voi ne sono la prova inconfutabile. E' la natura delle cose, de rerum natura direbbero quelli che sanno tradurre le citazioni, come panta rei.
E quanto più abbiamo consapevolezza della fugacità delle cose, tanto più vorremmo trattenerle.
E quanto più sappiamo che le perderemo, tanto più le amiamo.
Ma le parole e le righe sono scorse rapide sotto i miei occhi, come scorreranno rapidi gli ulivi centenari sotto lo
sguardo del cielo.
